IL PROFUMO DENTRO NOI
Gli Hindù raccontano una strana leggenda. La leggenda del capriolo delle montagne.
Tanti anni fa, c’era un capriolo che sentiva continuamente nelle narici un fragrante profumo di muschio. Saliva le verdi pendici dei monti e sentiva quel profumo stupendo, penetrante, dolcissimo.
Sfrecciava nella foresta, e quel profumo era nell’aria, tutt’intorno a lui.
Il capriolo non riusciva a capire da dove provenisse quel profumo che tanto lo turbava. Era come il richiamo di un flauto a cui non si può resistere. Perciò il capriolo prese a correre di bosco in bosco alla ricerca della fonte di quello straordinario e conturbante profumo.
Quella ricerca divenne la sua ossessione. Il povero animale non badava più ne a mangiare, ne a bere, ne a dormire, ne a nient’altro. Esso non sapeva donde venisse il richiamo del profumo, ma si sentiva costretto a inseguirlo attraverso burroni, foreste e colline, finchè affamato, esausto, stanco morto, andò avanti a casaccio, scivolò da una roccia e cadde ferendosi mortalmente.
Le sue ferite erano dolorose e profonde. Il capriolo si leccò il petto sanguinante e, in quel momento, scoprì la cosa più incredibile. Il profumo, quel profumo che lo aveva sconvolto, era proprio lì, attaccato al suo corpo, nella speciale “sacca” porta muschio che hanno tutti i caprioli della sua specie.
Il povero animale respirò profondamente il profumo, ma era troppo tardi…
Considerazioni personali:
Bellissima parabola, molto significativa e profonda che mi fa venire in mente una frase di un Maestro che diceva: “ Chi non trova il Tempio nel proprio cuore non troverà il suo cuore in nessun tempio.”
In poche parole, è inutile cercare fuori ciò che può essere trovato solo dentro di noi.
Le religioni purtroppo hanno fatto molti danni da questo punto di vista. Ci hanno sempre insegnato che dobbiamo rivolgerci ad un dio trascendente al di fuori di noi… che non si sa bene neppure dove si trovi…in cielo, sulle nuvole, in paradiso…
Niente di più fuorviante…
Sempre un antica leggenda Hindù narra che c’era un tempo in cui gli uomini erano simili agli Dei, ma abusarono talmente del proprio potere che Brahma, il Dio Supremo, decise di privarli della potenza divina nascondendola in un luogo a loro inaccessibile.
Pensò di consultare gli altri Dei per risolvere il problema. Alcuni degli Dei riuniti a consiglio dissero:”Nasconderemo la divinità dell’uomo nelle profondità della terra”.
Brahma rispose:“Non è sufficiente, l’uomo scaverà e la troverà”.
Gli Dei dissero allora: ”Nasconderemo la divinità dell’uomo negli abissi oceanici”.
Brahma rispose ancora: “Non basta. L’uomo esplorerà le profondità dei mari e riuscirà a riportarla in superficie”.
Allora gli dei: “La nasconderemo sulla montagna più alta, quasi al limite del cielo, dove l’uomo non potrà arrivare”.
Brahma rispose ancora: “Non basta. L’uomo scalerà le montagne più alte e se ne impadronirà”. Allora gli dei conclusero:“Non sappiamo dove nascondere la divinità dell’uomo, non c’è posto sulla terra, nel mare o nel cielo che egli non possa raggiungere”.
Finalmente Brahma sentì di aver trovato la soluzione al problema e disse:“La nasconderemo profondamente dentro l’uomo stesso, abiterà proprio nel suo cuore: è l’unico posto in cui l’uomo non guarderà.
In effetti gli uomini continuano a perdere tempo cercando all’esterno ciò che risiede nel proprio cuore…
C’è scritto sul Tempio dell’Oracolo di Delfi:
“Uomo, conosci te stesso, e conoscerai l’universo e gli Dei”
Con questa frase si può riassumere l’insegnamento di Socrate, l’esortazione a trovare la verità dentro di sé anziché nel mondo delle apparenze. E la Verità risiede nella nostra Anima, il nostro Maestro Interiore.
Quindi: Conosciamo noi stessi e conosceremo il mondo…Cambiamo noi stessi e cambieremo il mondo….
Il mondo ha bisogno di uomini e donne risvegliati, di uomini e donne che non si possono ne comprare e ne vendere…che si guardano dentro e trovano la Verità…quella che rende liberi… GESÙ in fondo all´Anima
e che possiamo essere il Suo profumo.!.!.!.
Un abbraccio di Luce e Pace
buon fine settimana per tutti
con Amore Francesco das
Atmananda
(G.B.)