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I professori e le tazzine (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

22 Gennaio 2016 - Il Venerdì

mood-mugsUn gruppo di professori, tutti con posizioni di successo nelle rispettive carriere, s’incontrò per far visita al loro vecchio insegnante.

Dopo i convenevoli gli argomenti di discussione ruotarono subito sullo stress prodotto dal lavoro e dalla vita in genere. Ognuno portava nella discussione la propria esperienza, lamentando tutti i difetti della posizione sociale e lavorativa che ricopriva.

L’anziano professore padrone di casa offrì loro del caffè. Andò in cucina poi tornò con una caffettiera grande e una selezione di tazzine da caffè molto varia: c’erano tazzine di porcellana, tazzine di plastica e tazzine di cristallo; alcune erano molto semplici ed essenziali, altre finemente decorate; alcune tazzine avevano la comune forma di tazzina da caffè, altre invece avevano stile e design unici o bizzarri. 

Tranquillamente chiese ai suoi ospiti di scegliere liberamente una tazzina e di servirsi autonomamente il caffè appena preparato.

Quando tutti ebbero versato il caffè, il vecchio insegnante si schiarì la gola e con molta calma e pazienza parlò al gruppo:

– “Vi sarete resi conto che le tazzine che apparivano migliori sono finite prima di quelle che erano semplici e rozze. Questo è naturale, poiché ognuno preferisce scegliere il meglio per sé. Ed è questo il motivo dei vostri molti problemi“. 

Dopo una brevissima pausa, continuò:

– “Le tazzine non cambiano la qualità del caffè. Infatti, la tazzina si limita a contenere o rivestire ciò che beviamo. Quello che a voi interessava era il caffè, non la tazza; ma istintivamente avete cercato il rivestimento più bello. Ora, provate a guardare le tazze degli altri.

Pensate a questo: la vita è il caffè.

La posizione sociale è una semplice tazza, che fornisce forma e supporto.

 

Il tipo di tazza che abbiamo non definisce e non cambia in realtà la qualità della nostra vita. Perciò, se ci concentriamo solo sulla tazza, non riusciamo a gustare il caffè!

Considerazioni personali:

Questa storia si presta a diverse considerazioni.

La prima che fa capolino nella mia mente è quella relativa alle apparenze. Quanto spesso ci si sofferma all’involucro. Senza andare oltre. Senza comprendere che tutto quanto va oltre l’involucro è sempre più importante. E invece si resta in superficie. Si continua a condurre la propria vita sguazzando nel mondo delle forme e delle apparenze.

Ad ognuno il suo, dirà qualcuno. Bene, ci mancherebbe.

Non fosse altro però che “galleggiando” nel mondo delle forme e delle apparenze ci perdiamo tutto quanto è custodito nel Mondo delle Cause e dei Significati. Vi assicuro che non ne vale la pena. Il vero significato della nostra vita si trova nel secondo Mondo e non nel primo.

Altra considerazione:

Molto spesso, inseguendo il denaro e la posizione sociale, trascuriamo l’essenza della vita.

Impegniamo addirittura la nostra salute per ottenerle…..e poi, quando perdiamo la salute, spendiamo tutto quello che abbiamo accumulato e anche di più per ritrovarla.

Ma : “non di solo pane vivrà l’uomo” disse Qualcuno molto importante più di 2000 anni fa.

Esistono molte scale di valori e sono soggettive per ognuno. Ognuno infatti ha le sue priorità.

Non stiamo qui a giudicare le priorità degli altri, non ci interessa. L’albero si riconosce dai suoi frutti.

La vita delle persone ( ma non di tutte) dovrebbe essere caratterizzata da un Cammino Spirituale, da una ricerca interiore, dalla salute, dagli affetti, dalle amicizie, dal denaro, dalla casa, dalla posizione sociale, ecc.

Ecco, è importante ciò che collochiamo al vertice della piramide e ciò che releghiamo alla base. Inoltre tra cima e base ci sono diversi gradini.

Possiamo a questo punto fare un esercizio, ma consideriamolo un gioco.

Creiamo la nostra piramide. Prendiamo le voci elencate prima e collochiamole. Avremo una scala di valori personale. Poi esaminiamo la nostra vita e mettiamola in relazione alla nostra piramide. Siamo felici? Siamo soddisfatti? Ci sentiamo realizzati? (interiormente ed esteriormente)

Se le risposte saranno tre si la nostra piramide di vita è in sintonia con il nostro Progetto d’Anima.

Se così non è, dovremmo invertire qualche voce.

Se sono tre no…beh allora dovremmo capovolgere la nostra piramide.

A noi la scelta…ma ricordiamo sempre che : “E’ pura follia fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi” (Albert Einstein)

Mi piace oggi concludere con questa frase:” La gente più felice non è quella che ha di più, ma quella che fa del suo meglio con ciò che possiede.”

Un abbraccio di Luce e Pace

Buon fine settimana per tutti con Amore Francesco das Atmanda G B

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