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Il maestro e lo scorpione (Il Venerdì di Francesco Das Atmananda)

9 Ottobre 2015 - Il Venerdì

scorpione-disegno

Un giorno, non importa quando e non importa dove, un Maestro vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall’acqua.
Quando lo fece, lo scorpione lo punse. Per l’effetto del dolore, il Maestro lasciò l’animale che di nuovo cadde nell’acqua in procinto di annegare. 
Il Maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l’animale lo punse ancora. Un giovane discepolo che era lì gli si avvicinò e gli disse:
” Mi scusi Maestro, ma perché continuate??? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua vi punge? “Il Maestro rispose:
” La natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è quella di aiutare.” 
Allora il Maestro, dopo aver riflettuto e con l’aiuto di una foglia, tirò fuori lo scorpione dall’acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:

“Non cambiare la tua natura se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni. Perché, gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l’amore che vive in te. 
Gli uni perseguono la felicità, gli altri la creano. Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione.
Perché la tua coscienza è quello che sei,  la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te… 
Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere….”

Considerazioni personali:
Gesù amava dire: “…io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l’altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.(Matteo 5:38)
Molto spesso però tutto questo ci sembra pura utopia. A torto o a ragione, quando ci sentiamo aggrediti, il primo pensiero è quello di “difendersi” o quello di aggredire più veementemente possibile, per scoraggiare l’aggressore.

Siamo Anime in incarnazione ma dobbiamo fare i conti con la nostra personalità, quella che qualcuno chiama “Lo Sfidante”

Questo è il “naturale” atteggiamento di difesa che getta radici  nell’istinto di sopravvivenza. La parte animale nell’uomo, quando si sente alle strette, attacca per non soccombere. Quando poi all’istinto di sopravvivenza si aggiunge una buona dose di aggressività, ecco che tutti diventano possibili nemici. Ebbene, allora perché Gesù diceva di porgere l’altra guancia? E perché il Maestro salvava lo scorpione nonostante esso lo pungesse? Perché Loro sapevano benissimo che c’è una Legge infallibile che governa l’Universo : La Legge di Causa/Effetto.

Beato colui che ha consapevolizzato interiormente la Verità che rende liberi, la verità circa una Legge che alla fine tutto riporta in equilibrio. Essa non è la misera legge degli uomini, non può esserlo, non lo sarà mai. E’ la Legge Universale Divina di Causa/Effetto, infallibile,  che inevitabilmente porterà tutti a raccogliere ciò che si è seminato. Ne più ne meno. Davanti a questa consapevolezza non credete che valga la pena porgere l’altra guancia? Chiaramente prendendo delle precauzioni…

 

Un abbraccio di Luce e Pace

buon fine settimana per tutti

con Amore Francesco

das Atmananda (G. B.)

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