Il 16 ottobre a due giorni della pubblicazione del nuovo libro, Regressione Suicida dell’abbandono disperato di Emil Cioran e Manlio Sgalambro, edito da Bonfirraro, il nostro cliente nonché capo del dominio di questo sito, fece il pienone presso il Sabirfest, che per la prima volta giungeva a Catania, oltre 230 persone e 90 copie vendute. Ma era un festival della cultura e della letteratura. Un incontro per dargli il benvenuto. Subito partito alla corte di Annalisa Soddu ad Avellino, di Vito Palmeri e Vincenzo Sforza a Torre del Greco, di Massimo Celani e Paolo Guzzanti a Cosenza, di Emilio Orlando a Roma, Salvatore Massimo Fazio si ammala di una potente polmonite che lo blocca e gli fa cancellare il tour.
Il 06 aprile 2017 alle ore 17:30 l’esordio ufficiale nella propria città, Catania, sarà presso la storica Libreria Cavallotto in Corso Sicilia, 91. A dialogare con Massimo saranno gli amici e colleghi di aria psicogena, Fabrizio Nicosia e Giuseppe Raniolo. La sorpresa è degna tre volte. Massimo ha una predilezione per poche librerie in Sicilia, e nella sua città, la libreria Cavallotto è una cima e l’emozione di accogliere quanti attendono la prima uscita pubblica a Catania per lui rappresenta ottimo di orgoglio; è di qualche giorno fa il raggiungimento della finale al concorso Le figure del pensiero, concorso per nuove tesi filosofiche. Tra i 183 iscritti alla sezione libri inediti, Fazio è unico siciliano degli 8 finalisti, che si contenderanno il prestigioso premio a Certaldo in Toscana tra qualche mese; infine la collaborazione col musicista Stefano Milani, sbarcato col brano “Questo amore senza fine” oltre i confini nazionali che vedrà i brani scritti del nuovo album, che uscirà a settembre, da Fazio assieme allo stesso Milani.
“Sai quei momenti in cui divento viola in viso e mi blocco? Ecco mi auguro che non si presentino”. Amico e allievo di Manlio Sgalambro, studioso riconosciuto a livello europeo di Emil Cioran, il volume che chiude la tetralogia del nichilismo cognitivo, così come battezzò anni fa la sua tesi lo scrittore, giornalista e prefazionista del nuovo volume, Luigi Pulvirenti e la separazione dalle dipendenze intellettuali dei due filosofi outsider “ai quali devo tutto, compreso le crisi di panico in aereo”, è il libello della conversione di Fazio ad una ipotesi sviluppata sulla scia del paradosso e del nientismo, che però non punta ad un pessimismo decostruttivo, come è stato per anni, ma realista, “una consapevolezza dell’abituarsi a resistere, a fare flessioni al mattino con il peso dell’esistenza, donando forza e coraggio a chi non sta bene, e ciò lo devo alla mia professione mai abbandonata e ai miei pazienti”.
Interessante l’intreccio tra gnosticismo, antiaccademismo, odium ontologico e amor divino, che sarà argomento di dibattito con la platea.
Orazio Frangiperri